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autore
brano
 
Cicerone
De senectute, 59
 
originale
 
59. Multas ad res perutiles Xenophontis libri sunt, quos legite, quaeso, studiose, ut facitis. Quam copiose ab eo agri cultura laudatur in eo libro, qui est de tuenda re familiari, qui Oeconomicus inscribitur! Atque ut intellegatis nihil ei tam regale videri quam studium agri colendi, Socrates in eo libro loquitur cum Critobulo Cyrum minorem, Persarum regem, praestantem ingenio atque imperi gloria, cum Lysander Lacedaemonius, vir summae virtutis, venisset ad eum Sardis eique dona a sociis adtulisset, et ceteris in rebus communem erga Lysandrum atque humanum fuisse et ei quendam consaeptum agrum diligenter consitum ostendisse. Cum autem admiraretur Lysander et proceritates arborum et derectos in quincuncem ordines et humum subactam atque puram et suavitatem odorum, qui adflarentur ex floribus, tum eum dixisse mirari se non modo diligentiam, sed etiam sollertiam eius, a quo essent illa dimensa atque discripta; et Cyrum respondisse: 'Atqui ego ista sum omnia dimensus; mei sunt ordines, mea discriptio, multae etiam istarum arborum mea manu sunt satae.' Tum Lysandrum intuentem purpuram eius et nitorem corporis ornatumque Persicum multo auro multisque gemmis dixisse; 'Recte vero te, Cyre, beatum ferunt, quoniam virtuti tuae fortuna coniuncta est.'
 
traduzione
 
59 I libri di Senofonte sono utilissimi sotto molti aspetti: leggeteli con attenzione, vi prego, come state gi? facendo. Con quanti argomenti loda l'agricoltura nel libro relativo all'amministrazione del patrimonio intitolato Economico! E, perch? capiate che nulla gli sembrava degno di un re quanto l'agricoltura, Socrate, in quel libro, racconta a Critobulo un episodio. Quando lo spartano Lisandro, uomo di eccezionale valore, si rec? a Sardi a portare a Ciro i doni degli alleati, Ciro il giovane, re dei Persiani di straordinaria intelligenza e gloria militare, lo tratt? con grande affabilit? e cortesia e, tra le altre cose, gli mostr? un parco coltivato con cura. Lisandro apprezzava molto l'altezza degli alberi, la loro disposizione a scacchiera, la terra lavorata e ripulita, la soavit? dei profumi che esalavano dai fiori e disse di ammirare non solo la cura ma anche la maestria dell'uomo che aveva disegnato e disposto ogni cosa. Ciro rispose: ?Ma sono stato io a disegnare tutto! Mie sono le file, mia la disposizione, addirittura molti di questi alberi li ho piantati di mia mano?. Al che Lisandro guard? la porpora, l'eleganza della persona e l'abbigliamento persiano, prezioso di oro e gemme, ed esclam?: ?Hanno ragione, Ciro, a dirti felice, perch? la tua fortuna si congiunge alla virt?.?
 

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